Percorsi delle escursioni in trekking
2° giorno – venerdì, Conoscere la montagna Elbana
Percorso: Marciana – Pomonte
Distanza: km 15.850
Durata: 7 ore circa
Interessi: storico, naturalistici, panoramico
Si parte da Marciana (408 s.l.m.) paese più alto dell’isola, edificato sul costone nord del massiccio granitico del Monte Capanne. Percorrendo gli stretti e ripidi vicoli dell’austero borgo medioevale raggiungiamo la fortezza costruita intorno al 1200, per poi immetterci sull’agevole sentiero che attraversa la verde valle di Pedalta fino a raggiungere il romitorio di San Cerbone. Il santuario fu costruito nel 1421 dai Benedettini nei pressi della ” Grotta del Santo” dove San Cerbone si ritirò nell’ ultimo periodo della sua vita, prima di morire nel 534. Lasciato il santuario si inizia l’ascesa al Monte Capanne (mt 1019 s.l.m.), prima percorrendo un sentiero sotto i castagni, poi attraversando i ripidi “macei” tra i lecci. A 40 minuti di cammino dall’Eremo, incontriamo un “caprile” (rifugio in pietra dei vecchi pastori elbani) ed un “chiuso” (recinto per il bestiame). Da qui il sentiero si fa molto panoramico e, dominando la rigogliosa “valle della Nivera”, ci conduce fino alla vetta del “Monte Capanne” (punto più alto dell’isola) dalla quale si può godere un impagabile panorama sull’isola stessa e sulle altre isole dell’ Arcipelago Toscano, la Corsica e buona parte della costa toscana.
Dal ” Capanne ” si scende rapidamente verso le ” Filicaie” (mt. 870 s.l.m.), piccolo altopiano posto a metà tra il Monte Capanne e il Monte Calanche, per continuare a scendere verso i rifugi sotto roccia della “Grottaccia” e dopo attraversare la brulla dorsale del “Cenno” dove vivono indisturbati i mufloni, sotto l’occhio vigile delle poiane e del falco pellegrino, fino a raggiungere l’antico villaggio in pietra delle “Mura” la più grande fortificazione d’altura elbana. Il villaggio abitato da popolazioni Villanoviane, venne distrutto nel 453 a.c. dai Siracusani e mai più ricostruito; della struttura originaria oggi rimane buona parte del perimetro murario (in alcune parti alto più di 2 metri) e numerosi sassi lavorati, poi riutilizzati in epoche successive dai pastori per costruire caprili e chiusi.
Da qui scendiamo verso Pomonte attraversando la “Valle del Poio”, percorsa da un torrente ricco d’acqua anche in estate e caratterizzato da numerose cascate e laghetti difficilmente dimenticabili. Questa grande valle che sovrasta Pomonte, nel corso dei secoli è stata tutta terrazzata dal mare fino a 640 metri d’altezza e coltivata a viti; oggi gran parte dei vigneti sono stati abbandonati, ma rimane questo enorme anfiteatro di granito a testimoniare il grande lavoro dei contadini elbani.
L’escursione termina a Pomonte tra le bianche case affacciate sul mare.
3° giorno sabato: Alla scoperta di Pianosa
Durata: 8 ore
Lunghezza: km 19,5
Interesse: storico, geologico, paesaggistico.
Partendo dal porto di Marina di Campo in un’ora circa sbarchiamo a Pianosa. Dopo una visita al vecchio borgo ormai disabitato, facciamo ingresso nell’ex colonia penale agricola, oggi area parco, superando il “muro Dalla Chiesa”; attraversiamo le strutture ed i coltivi abbandonati da tempo; in questa zona le Pernici e i fagiani sono particolarmente abbondanti, ed è normale incontrarli nel nostro percorso; furono introdotti sull’Isola oltre due secoli fa quando Pianosa era riserva privata di caccia del GranDuca di Toscana. Camminando tra i bellissimi muri a secco costruiti ovunque sul l’Isola, raggiungiamo la diramazione del Marchese, elegante edificio costruito sul vertice settentrionale dell’Isola ed adibito nel corso della sua storia a molteplici usi. Sotto di noi la bellissima baia del porto Romano, le cui acque cristalline sono esaltate dalle friabili rocce bianche che ne delimitano i confini.
Ritornando a sud lungo la costa Occidentale, raggiunto il golfo della Botte, visitiamo gli antichi lavatoi e l’acquedotto Romano. La nostra escursione continua lungo la bellissima costa Pianosina, animata da numerosi uccelli marini, tra cui spiccano il marangone, il gabbiano reale, la berta maggiore; ,avvolti dagli intensi profumi della macchia mediterranea e, ingannati dall’assoluta mancanza di rilievi, procediamo con la sensazione di poter raggiungere a piedi le altre isole. Dopo aver visitato i resti della villa Romana di Agrippa terminiamo l’escursione sulla spiaggia di Cala Giovanna, unico luogo dove è consentita la balneazione a Pianosa.