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Pianosa

L'isola del silenzio

Pianosa è l’isola più vicina all’Elba, dalla punta di Fetovaia dista soltanto 7 miglia, partendo dal porto di Marina di Campo si raggiunge in 1 ora di navigazione.

E’ l’isola più calda e luminosa dell’Arcipelago Toscano e, come dice il nome, è totalmente piatta.

L’Isola ha l’aspetto surreale di un’enorme zattera formata di conchiglie bianche, con un perimetro di 19 km ed un’altezza media di circa 20 m. slm: geologicamente è una piattaforma di sedimenti marini, rialzato di pochi metri sopra il livello del mare. E’ talmente piatta che il mare si vede soltanto quando ci si affaccia sulla costa o dai 2 “rilievi” presenti che arrivano pensate a 28/29 m. sul livello del mare

Il silenzio, i colori, il mare cristallino, i muri, le rocce tappezzate di fossili, le carceri, le fioriture spontanee, sono tutti elementi che caratterizzano Pianosa, ma è la luminosità “africana”che identifica questa Isola. Un isola dove, per effetto della sua morfologia, le nuvole non si fermano quasi mai e il sole batte in ogni angolo, dall’alba al tramonto.

Dal punto di vista storico e soprattutto archeologico l’isola offre moltissimo. Abitata dall’uomo già nel paleolitico, conserva tracce preistoriche e importanti ruderi romani. Gli ultimi 150 anni di storia Pianosina sono legati alla storia carceraria.
Pianosa è disabitata da quando nel 1998 il carcere è stato chiuso: da allora, oltre ai detenuti, hanno abbandonato l’Isola anche le guardie, i loro familiari e i pochi civili che l’abitavano.

Pianosa ha un fascino angosciante, legato all’intrigante storia delle sue strutture di reclusione; ha l’aspetto surreale di un posto intensamente abitato ed improvvisamente abbandonato ha l’originalità di una formazione geologica originata da milioni di fossili marini e la spettacolarità delle fioriture mediterranee, ed infine la forza di una natura selvaggia che sta riprendendo il possesso dell’Isola, con le sue bianche ed impervie scogliere,, ed un mare dalla limpidezza assoluta che, come una lastra di vetro, ricopre ed esalta i meravigliosi fondali.

L’Isola è sotto la tutela del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, ed è possibile visitarla solo attraverso escursioni guidate di snorkeling  a piedi, in mountain bike e in kayak da mare.

INFORMAZIONI

Posizione : Lat Nord 42°34′ – Long Est 10° 05′
Superficie : kmq 10,25
Sviluppo costiero : km 19
Altezza max : mt 29 s.l.m.
Distanza dall’Elba : mg 7
Distanza da Montecristo : mg 17,5
Distanza dalla Corsica : mg 21,5
Distanza dal continente : mg 31,8

Morfologia:
Come ci spiega il nome, l’Isola è praticamente piatta, con un altezza media di circa 20 metri e due piccoli rilievi di 29 metri, di forma vagamente triangolare, che ricorda una “bistecca”, con la parte stretta rivolta verso Nord.

Geologia:
Pianosa è formata interamente da rocce sedimentarie, in pratica è la parte affiorante di un grande bassofondale ed è formata dalla sovrapposizione di calcari, marne, arenarie, conglomerati e calcareniti conchiglifere .

Clima:
La mancanza di rilievi rende rare le piogge e molto intensa l’insolazione; la temperatura media è superiore in tutte le stagioni rispetto all’Elba.

Mare:
I fondali chiari lo rendono eccezionalmente trasparente. La grande piattaforma di basso fondale che circonda l’Isola rende questa zona una delle più ricche di vita del mediterraneo, anche grazie al mancato sfruttamento da parte dell’uomo, dovuto prima al carcere e oggi alla salvaguardia dell’ Ente Parco.

Campagna:
La morfologia, unita alla ricchezza di acqua dolce del sottosuolo pianosino, hanno agevolato lo sfruttamento agricolo della campagna che, nel periodo della colonia agricola, copriva i tre quarti dell’isola. Oggi ne rimangono le tracce ed alcune piante dei coltivi.

Flora:
La vegetazione di Pianosa è particolarmente rigogliosa per la fertilità del terreno, la ricchezza di acqua e la grande insolazione. L’isola è dominata dalla macchia mediterranea, il cui sviluppo è stato condizionato nel corso dei secoli dai disboscamenti e dalle coltivazioni.
Oggi però le piante spontanee stanno riprendendo possesso del territorio originario, dando origine ad una nuova forma di macchia mediterranea integrata da piante introdotte dall’uomo.
Lungo la costa sono comuni i ginepri ed i lentischi, con esemplari anche anziani, che venivano sfruttati come barriera per proteggere i coltivi.
Molto comune è il rosmarino, come frequenti sono il mirto ed il cisto.
Le piante che caratterizzano maggiormente le spettacolari fioriture della primavera Pianosina sono l’elicriso, la lavanda, il ginestrino di mare, le violacciocche ed il crisantemo selvatico.

Fauna:
La fauna di Pianosa è contraddistinta da una grande quantità e varietà di uccelli, sia stanziali che di passo. Gli incontri più frequenti sono con le pernici rosse e con i fagiani, molto comuni anche le cornacchie e le tortore. Numerosi sono i rapaci, sia diurni che notturni. Sulla costa, oltre ai gabbiani (il Reale ed il Corso), comuni sono i marangoni e le berte, sia la maggiore che la minore, entrambe nidificanti sullo scoglio della Scola. Nella bella stagione sono ben presenti i Gruccioni, e le upupe.
I mammiferi si limitano alle lepri, a pochi gatti domestici sopravvissuti all’abbandono,che ormai vivono da predatori selvatici, e dai roditori.
Tra i rettili sono molto diffuse le lucertole, frequenti anche i gechi ed i biacchi.
Ma la grande ricchezza faunistica di Pianosa si trova nel mare, dove i pesci vivono indisturbati e numerosi: spettacolari per dimensioni sono le cernie, i dentici, le orate… il mare di Pianosa è frequentemente solcato da branchi di delfini.