Percorsi delle escursioni in trekking
Descrizione 1° tappa trekking
Partendo da Chiessi iniziamo a salire lungo un sentiero circondato da bassi vigneti. Arrivati ai piedi del monte S. Bartolomeo (mt. 400 s.l.m.) incontriamo l’omonima chiesa romanica (XII sec.) e da qui si continuiamo a salire percorrendo un sentiero che si snoda su di un livello quasi costante, tra piante tipiche della macchia mediterranea, e dal quale si gode di un’ampia vista panoramica sulle valli di Chiessi e Pomonte.
Raggiunto il Troppolo (mt. 700 s.l.m.) scendiamo lungo un sentiero ben selciato immersi in una vegetazione alta di tipo boschivo; sulla nostra destra l’imponente massiccio granitico del Monte di Cote (mt. 950 s.l.m.) e in basso i boschi di castagno. Proseguiamo fino a raggiungere il “Masso dell’Aquila” (mt. 634 s.l.m.), interessante per le abbondanti testimonianze archeologiche. Lasciata l’Aquila, raggiungiamo il santuario della Madonna del Monte (mt.630 s.l.m.) con i suoi castagni secolari.
Scendendo verso Marciana, ci immettiamo in un bel sentiero che conduce nella Valle di Pedalta; da qui il sentiero, immerso nel bosco, raggiunge il Romitorio di San Cerbone, costruito nel 1421 dai Benedettini. Lasciato il santuario si inizia l’ascesa al Monte Capanne (mt. 1019s.l.m.), prima percorrendo un agevole sentiero sotto i castagni, poi risalendo ripidi “macei” che conducono alla vetta (punto più alto dell’isola), dalla quale si può godere un impagabile panorama sull’isola stessa, sulle altre isole dell’arcipelago toscano, la Corsica e buona parte della costa toscana.
Scendiamo rapidamente verso le Filicaie (mt. 870 s.l.m.), vertice delle valli della Nivera e del Poio, fino a raggiungere “i macei “, suggestive franate di grossi lastroni di granito, lungo il sentiero che ci conduce a Monte Maolo (mt. 749 s.l.m.), punto panoramico, e poi scendendo ancora per la valle della Sassinca, raggiungiamo il piccolo borgo medioevale di S.Ilario. Lasciato il paesino raggiungiamo Marina di Campo.
Descrizione 2° tappa trekking
Lasciata Marina di Campo, saliamo per la Costa di Segagnana proseguendo verso Monte Tambone (mt. 377 s.l.m.). Si apre una spettacolare panoramica sulla costa sottostante dove spiccano la spiaggia di Fonza, la secca del Priolo e Punta le Mete. Arrivati al culmine ci immettiamo in un sentiero che ci conduce ad un suggestivo e misterioso tempio megalitico. Proseguendo, ci inseriamo in un sentiero che ci porta sulla dorsale centrale, dalla quale si ammirano contemporaneamente il lato nord e sud dell’isola. Superato Colle Reciso, risaliamo per arrivare ai 377 metri di Monte Orello. Da qui la panoramica su Portoferraio è stupenda e ci permette di ammirare le maestose fortificazioni medicee. Scendendo, abbiamo un ampia veduta sulla spiaggia di Lacona, Capo stella e in lontananza Punta Calamita. Dopo aver attraversato la statale si inizia a risalire la valle del Buraccio, prima di scollinare deviamo a sinistra dirigendoci verso Monte Castello (mt. 390 s.l.m.). Raggiunta la vetta, sotto di noi possiamo ammirare il suggestivo santuario del Monserrato.
Continuando a salire circondati dalla macchia bassa e rada e pochi pini piegati dal vento, raggiungiamo Cima del Monte (mt.516 s.l.m.), dal quale dominiamo il castello del Volterraio (mt. 400 s.l.m.) e il paese di Rio nell’Elba. Scendiamo rapidamente al paese conosciuto sin dall’antichità per le miniere di ferro del suo territorio e visitiamo l’eremo di S. Caterina (XVI sec) e successivamente le rovine di Grassera, paese distrutto nel 1534 dai Saraceni.
Saliamo sull’ultima vetta della nostra traversata, il Monte Giove (mt. 352 s.l.m.), dove troviamo le imponenti rovine della Fortezza del Giogo (1460). Da qui, oltre alle miniere, si domina il canale di Piombino, con gli isolotti di Cerboli e Palmaiola. Altri quaranta minuti di cammino e raggiungiamo Cavo, il paese elbano più vicino al continente, dove concludiamo la nostra traversata.